di Lorenzo Parolin[S3/112]
No’l sé mai contento; pi’ el ga, pi’ el vurìa.
Perché quello che uno ha non gli basta mai? È presto detto! Le azioni compiute sotto la spinta dell’egoismo rendono sempre meno di quanto uno desideri e lo lasciano perennemente insoddisfatto. Per esempio, se qualcuno vuole a tutti i costi avere “dieci”, la Natura, constatata la sua bramosia, gli concede al massimo “otto”. Chiaramente scontento, costui si attrezza per arrivare a “venti”, ma la Natura, riconstatata la sua finalità egoistica, insiste a non concedergli più di “sedici”; e quando si propone di conquistare quota “cento” lo ferma ad “ottanta”. Agli egoisti essa concede sempre meno di quanto chiedono. Si obbietterà che ottanta è molto più del dieci che all’inizio avrebbe fatto felice il nostro uomo. Il guaio è che egli, vivendo quota ottanta come una limitazione rispetto al cento programmato, anziché restare appagato si troverà con la bocca piena di amaro e più assetato di prima, perché la differenza tra il desiderato e l’avuto è andata in crescendo da due a venti.
Desiderato - avuto = differenza 10 - 8 = 2 20 - 16 = 4 100 - 80 = 20
Vuoi sapere se c’è una soluzione a questa spasmodica corsa al rialzo? Certo che c’è, ed è anche molto semplice da trovare. Basta che l’aspirante alla felicità abbracci la moderazione e l’altruismo, e che desideri, per esempio, “sette”. (Non ho detto cinque o quattro, l’insufficienza sarebbe evidente.) In questo caso, vista la sua sobrietà, la Natura gli offrirà “otto” o anche “dieci”, che è superiore alle sue attese. La gradevole sensazione di sazietà che proverà lo appagherà in pieno e spegnerà in lui ogni ulteriore sete, anzi, trovandosi ancora cibo nel piatto dopo essersi pasciuto, sazierà anche i poveri, ricavandone riconoscenza. Una volta oltrepassata la soglia della povertà, prima della quale l’egoismo è la forza che ci mantiene in vita, diventa dunque di fondamentale importanza la disposizione d’animo con cui si affronta la vita. Con un po’ di altruismo ci si può saziare facilmente; puntando sull’egoismo, invece, si può persino patire la “fame” stando immersi nell’abbondanza. Il mondo va così male perché è pieno di egoisti insaziabili che giudicano ancora “scarse” le già troppe risorse che monopolizzano, ed è affollato di deboli, pure scontenti, perché relegati nell’indigenza dai forti. E pensare che l’altruismo soddisferebbe tutti. [rif. www.lorenzoparolin.it S3/112]